La disastrosa educazione sentimentale degli adolescenti
PAOLO S.
Ho frequentato attivamente il Movimento per parecchi anni, dal periodo delle scuole medie fino all’inizio dell’università. Posso dire che uno degli aspetti che mi ha segnato più negativamente di questi anni è stato il continuo tentativo di isolarti da qualsiasi realtà esterna. Questo come conseguenza del concetto di “Unità” mal vissuta (dove “unità” = “uniformità al pensiero unico”).
Ogniqualvolta una qualsiasi iniziativa veniva a trovarsi in “rotta di collisione” con qualcosa organizzato dal Movimento veniva posta la fatidica domanda «Con chi l’hai visto?», da leggere come «con quale dirigente ti sei confrontato per capire se devi partecipare all’attività extra-Movimento o piuttosto rinunciarvi a favore dell’attività organizzata dal Movimento?» Chiaramente il dirigente di turno, con cui dovevi immancabilmente fare “unità” era prontissimo a indicarti la “volontà di Dio” del momento. Guess what? L’alternativa era sempre del tipo «Chi scegli? Gesù o...» e al posto dei puntini ci puoi mettere cosa vuoi: genitori, sport, parrocchia, ragazza, vacanza. Risultato? Alla fine ti trovavi solo, il tuo unico riferimento, l’unica campana che potevi ascoltare era quella del Movimento. Le alternative erano - se non del tutto bandite - caldamente sconsigliate. Alla lunga, anche gli amici non inseriti a qualche titolo nel giro del Movimento si sono allontanati. Quante volte mi sono sentito dire «Non te lo diciamo più, tanto non ci sei mai».
Non so dire se e quanto in questa pratica ci fosse l’effettiva volontà della fondatrice o piuttosto fosse una consuetudine messa in campo dai dirigenti per consolidare una posizione di superiorità e di influenza, insomma crearsi una schiera di fedelissimi (oggi si potrebbero definire più modernamente yes-men) ma il risultato è stato sicuramente pessimo. Credo che questa si possa tranquillamente e senza ombra di dubbio definire una deriva settaria.
In tutto questo devo dire che, nella mia città, con i gen del tempo, esisteva un forte legame precedente o quasi contemporaneo all’entrata nel Movimento. A tutti noi pesava questa imposizione e siccome ci si frequentava, si parlava e ci si confidava molto sovente al di fuori del Movimento, questo ci ha aiutato in qualche modo a sopportare questa gabbia. In molti casi venivamo considerati come una sorta di dissidenti, o quantomeno ragazzi problematici (per loro). Dato di fatto è che poi inevitabilmente, nel giro di un paio di anni, tutti noi ne siamo (felicemente) usciti.
C’erano personaggi in zona che avevano indubbiamente un certo ascendente, vuoi per questione caratteriale o per il loro modo di porsi, insomma effettivamente almeno in questo ci sapevano fare abbastanza; siccome alcuni di loro sono ancora in circolazione e attivi nel Movimento, metterò solo le loro iniziali: parlo dei vari A.R. (per costui ci vorrebbe un capitolo a parte perchè niente mi toglie dalla testa che una qualche inclinazione alla pedofilia ce l’avesse), L.C., M.C., U.D., prima ancora lo stesso G.P. - che oggi so essere saltato dall’altra parte della barricata. Per loro era relativamente facile “convincerti” di quale fosse la cosa giusta. Proprio con quest’ultimo, non ricordo esattamente in quale occasione si parlava di ragazze (credo uno dei temi più gettonati all’epoca), ricordo solo che ero abbastanza piccolo (prima, forse seconda media), quando si inizia a cercare di capire qualcosa sul mondo femminile (e si passerà poi il resto della vita a continuare a farlo con alterni risultati) e ricordo che gli dissi letteralmente «preferisco soffrire a causa di Gesù che di una ragazza».
Era poi il concetto di “Gesù abbandonato” l’altra bella palla al piede usata per farti digerire qualsiasi cosa non ti andasse a genio. Indubbiamente, non avevo neppure la più pallida idea di cosa stessi dicendo, ma questo solo per esemplificare fino a che punto la manipolazione possa arrivare e di quanto sia semplice manipolare un adolescente o giù di lì.
Il capitolo “rapporti con l’altro sesso” era fondamentalmente un disastro; non avendo in molti casi altro orizzonte di ricerca e di relazione, non rimanevano che le gen (devo dire che ce n’erano di molto carine), ma siccome per qualche motivo erano considerate dalle dirigenti femminili tutte potenziali focolarine, venivano “guardate a vista” e dovevano essere considerate come esseri immacolati, asessuati e soprattutto privi di ogni attrazione verso noi poveri maschietti, che lottavamo duramente ogni giorno con i nostri ormoni irrequieti.
Forse oggi le cose possono essere cambiate in parte, ho avuto modo di leggere e sentire membri del Movimento dire che siccome oggi le cose sono cambiate (...ma sono cambiate davvero? e quanto? Ho qualche dubbio in proposito) tutte queste osservazioni (o accuse, dipende dal punto di vista) non hanno più senso di esistere. Non sono assolutamente d’accordo: non si può nascondere il passato, non si possono nascondere tanti errori e andare avanti come i buoi in un campo di meliga, come se nulla fosse stato.1
Fonte: Blog di Mario Ponta
1. Ho scritto queste cose un po’ a fatica e in più riprese, leggendo e rileggendo e cercando di pesare le parole in modo da essere il più obiettivo possibile. Nel frattempo mi è giunta notizia che A.R. è stato effettivamente e solo di recente espulso dal Movimento per pedofilia. Le mie osservazioni (e intuizioni) risalgono ai lontani Anni Ottanta/Novanta e siamo ormai nel 2022. Ora mi chiedo: se noi ragazzini immaturi e con poca esperienza ci siamo accorti (non ero infatti solo io ad avere questa convinzione) che avesse tendenze pedofile, come è mai possibile che altri, persone adulte che convivevano con lui 24/7, non se ne siano accorte? Come è possibile che a questa persona siano state lasciate posizioni di responsabilità verso dei ragazzi? Ora lo so che a pensare male si fa peccato (ma sovente ci si azzecca), ma a me viene il sacrosanto dubbio che (come purtroppo è avvenuto anche in altri ambiti religiosi) sia sempre stato coperto e in seguito spostato (ultimamente era in sud America), fino al momento in cui probabilmente ogni tipo di copertura è stata impossibile.
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