Il calvario e la rinascita di una persona intersessuale
News pubblicata il 28 novembre 2022 • Testo di Oref
Da qualche giorno è in libreria God save the queer (Einaudi 2022), il saggio in cui Michela Murgia cerca di conciliare fede cristiana e prospettiva transfemminista.
L’autrice si chiede
se la fede cristiana sia davvero in contraddizione con il nostro desiderio di un mondo inclusivo e non patriarcale, o se invece non si possa mostrare addirittura un'alleata. Da cristiana confido nel fatto che anche la fede abbia bisogno della prospettiva femminista e queer, perché la rivelazione non sarà compiuta fino a quando a ogni singola persona non sarà offerta la possibilità di sentirsi addosso lo sguardo generativo di Dio mentre dichiara che quello che vede “è cosa buona”.
A questo proposito, abbiamo ricevuto dai Paesi Bassi la toccante testimonianza di Rosh K., ex focolarinə e artista intersessuale che racconta l’odissea personale vissuta nel Movimento dei Focolari, la lunga riflessione sulla propria identità di genere e la rinascita resa possibile dalla distanza presa dal Focolare.
Tale allontanamento non ha segnato la perdita della fede ma la scoperta, intima e fondamentale, che agli occhi di Dio, qualsiasi creatura “è cosa buona”.
Sono natə con l’aspetto esteriore di una donna, ma con sensazioni ormonali e mentali da uomo. [...] Il Movimento ha cercato di distruggermi dal punto di vista sociale e spirituale. Ho trovato la forza per rialzarmi e, dopo un lungo percorso, ho trovato la mia vera natura biologica e abbracciato un’identità maschile. [...] Il mondo di Dio è al contempo semplice e miracoloso: mi sono riscopertə un “ponte” tra due generi e, dopo tanti anni di scoraggiamento, ho accettato di poter vivere così la mia libertà. Se lo scrivo qui è per dirmi degnə di essere amatə come la persona unica che sono. (leggi tutto)
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