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Tecniche di reclutamento (e qualche nota sul focolarese)

News pubblicata il 29 ottobre 2022 • Testo di Gordon Urquhart

Quando, a metà degli anni Settanta, vivevo nel Focolare di Liverpool ed ero leader dei Gen del Regno Unito, ogni mese tenevamo un incontro nazionale rivolto al manipolo di “ragazzi Gen” tra i sedici e i vent’anni. Nella casa accanto viveva una famiglia con cui avevamo fatto amicizia. Il loro figlio maggiore aveva sedici anni ed era piuttosto timido. Lo invitammo alle riunioni dei Gen, e dopo aver frequentato gli incontri per diversi mesi, costui mi ha avvicinò per chiedermi perplesso: “Ma questo ha qualcosa a che fare con Dio?”

Chi conosce il Movimento dei Focolari, e certamente chi ne è stato o ne è attualmente membro interno, sa che il suo obiettivo principale è il proselitismo. L’intero anno focolarino è incentrato sul proselitismo, con momenti chiave in primavera — grandi incontri che durano un solo giorno — e in estate, le Mariapoli. La maniera di avvincinare la gente è sempre molto sottile. La tipica introduzione al movimento, spesso citata nelle “esperienze” o nelle testimonianze dei membri, è “Vieni a conoscere i miei amici” — nessun accenno alla religione, a Dio, a Gesù. Sono sicuro che alle riunioni Gen, a cui partecipava il nostro giovane vicino di casa, i riferimenti a Chiara Lubich non mancavano. Ma quando mi ha chiesto: “Ha qualcosa a che fare con Dio?”, sono rimasto stupito. Anche se ero della linea dura come focolarino, mi ha fatto pensare: siamo un po’ troppo sfumati? C’è un elemento di inganno? Siamo dei bugiardi? (leggi tutto)

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